giovedì 23 ottobre 2014

MATRIMONIO SIMBOLICO

In spiaggia al tramonto, con parenti, amici e damigelle. Oppure nella caletta più nascosta, durante una romantica fuga d’amore.
I matrimoni simbolici sono promesse d’amore accorate, ma assolutamente simboliche: non hanno valore legale e non si ispirano al credo di nessuna chiesa. I matrimoni laico-umanisti, un’assoluta novità nell’Isola e in Italia, sono riconosciuti nei paesi anglofoni. La moda, manco a dirlo, parte dagli Stati Uniti. La filosofia è molto semplice: la celebrazione dell’amore non conosce credo e si può giurare fedeltà e sostegno al proprio partner senza bisogno di un dio garante, fare il celebrante laico è una sorta di missione, animata dalla convinzione che la condivisione dei sentimenti tra due persone sia più forte di qualsiasi convenzione, legge, fede, opinione e genere.Capita che si decida di abbinare il matrimonio simbolico a quello civile, visto che il rito laico consente maggiore flessibilità: si può scegliere la location che si preferisce, mentre la cerimonia civile può avvenire solo nelle pertinenze comunali..
I passaggi obbligati sono quelli della tradizione: lettura delle promesse, scambio degli anelli, bacio alla sposa, firma della pergamena.
«C’è chi opta per le promesse tradizionali e chi invece preferisce un testo personalizzato – racconta un officiate – non ci sono regole precise, ampio spazio è lasciato al volere degli sposi. In genere si tratta di cerimonie molto partecipate: intervengono gli ospiti, i parenti raccontano qualche aneddoto, gli amici recitano poesie. Tutti prendono parte al rito ed è molto emozionante.
Il celebrante costruisce il rito ad hoc di volta in volta per la coppia: «Mi faccio raccontare ogni cosa, dal primo bacio all’anello di fidanzamento e insieme a loro decido quali dettagli inserire: ci sono vari riti accessori, come quello della sabbia, delle candele o delle corde che simboleggiano l’unione in un corpo solo».
Il servizio è richiesto anche dalle coppie omosessuali, dal momento che si tratta dell’unica possibilità per ufficializzare, sebbene in maniera simbolica, il patto di cuore. Eppure, in Sardegna, la prima unione simbolica fra persone dello stesso sesso non è stata ancora celebrata.Ogni matrimonio è diverso: ci sono le fughe d’amore, di turisti arrivati con un volo low-cost che decidono di giurarsi amore in una caletta al tramonto. Altri vengono appositamente in Italia, perché ci sono stati o semplicemente perché ne hanno sentito parlare, con parenti, amici, testimoni e damigelle».
In media un officiante celebra 30 unioni simboliche all’anno prevalentemente in inglese o in spagnolo, perché a sposarsi in riva al mare sono soprattutto stranieri.
«Gli italiani ancora, sono un po'n reticenti, vi è la convinzione che si tratti di matrimoni finti, anche se in tanti sono affascinati». Un buon compromesso, in realtà, per indossare l’abito bianco che quasi tutte sognano, senza imbrigliarsi nelle maglie di un credo che non sentiamo addosso e senza il peso di un freddo contratto.
«È tutto più rilassato, più sentito, più bello per noi italiani il matrimonio è quasi una tappa obbligata, i nostri riti sono rigidi. Le coppie straniere sono coppie di fatto da anni, quando arrivano al matrimonio, civile o simbolico che sia, generalmente convivono da tempo». E allora cosa cambia? verrebbe spontaneo chiedersi.
 
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